Simone Pignoni
![]({f:uri.resource(path: 'Images/no_image_{f:cObject(typoscriptObjectPath: 'config.language')}.webp', extensionName: 'dorotheum')})
(Firenze 1611-1698), Anfinome e Evadne, Le figlie di Pelia ingannate da Medea, olio su tela, 86 x 106 cm , con cornice
Rimasto inpubblicato fino ad oggi, il presente dipinto rappresenta un’importante aggiunta all’opera del pittore fiorentino. Si tratta qui della elaborazione di un tema del quale esistono ancora una variante autografa di maggiore formato (Roma, Palazzo Pamphilij, 154 x 211 cm ) e un lavoro di bottega di piccole dimensioni (Roma, proprietà privata, 62 x 78 cm ). Sebbene fosse chiaramente tra le più amate composizioni dell’artista, l’iconografia di quest’opera rimase misteriosa a lungo. Si tratta di un racconto tratto dalle Argonautiche di Apollonio Rodio. Medea, al suo ritorno a casa con Giasone e il Vello d’oro, vuole liberarsi del re di di Iolco, Pelia. Giasone medita vendetta perché Pelia ha ucciso suo padre Esone. Medea inganna e ammalia le figlie di Pelia, perché esse intraprendano un incantesimo di eterna giovinezza per il loro padre, il cui esito avrebbe però gli sarebbe fatale. In primo piano si vedono le figlie mentre si preparano al rito, mentre sullo sfondo sta Medea di fronte a un fuoco sacrificale e spinge i demoni verso le due giovani. Pignoni gioca qui sottilmente con una sorta di erotismo morboso, prodotto dalla atmosfera fosca, dal contrasto degli incarnati e dalla scene di sabba sullo sfondo. Il presente dipinto è databile alla prima fase creativa di Pignoni, che si volse poi quasi esclusivamente a temi religiosi. Il periodo che più ha segnato l’opera di Pignoni è quello della sua formazione nella bottega di Francesco Furini. Energico nella composizione, sensuale nella rappresentazione delle due giovani donne e con un sapiente gioco di chiaroscuro, vediamo qui un’importante testimonianza del primo periodo di Pignoni. Ringraziamo la dott.ssa Francesca Baldassari per l’identificazione di questo dipinto come opera importante di Pignoni. E’ sua opinione che probabilmente alcune parti della composizione siano state realizzate con aiuti di bottega.
Esperto: Dr. Alexander Strasoldo
Dr. Alexander Strasoldo
+43-1-515 60-556
old.masters@dorotheum.com
06.10.2009 - 17:00
- Prezzo realizzato: **
-
EUR 18.900,-
- Stima:
-
EUR 28.000,- a EUR 32.000,-
Simone Pignoni
(Firenze 1611-1698), Anfinome e Evadne, Le figlie di Pelia ingannate da Medea, olio su tela, 86 x 106 cm , con cornice
Rimasto inpubblicato fino ad oggi, il presente dipinto rappresenta un’importante aggiunta all’opera del pittore fiorentino. Si tratta qui della elaborazione di un tema del quale esistono ancora una variante autografa di maggiore formato (Roma, Palazzo Pamphilij, 154 x 211 cm ) e un lavoro di bottega di piccole dimensioni (Roma, proprietà privata, 62 x 78 cm ). Sebbene fosse chiaramente tra le più amate composizioni dell’artista, l’iconografia di quest’opera rimase misteriosa a lungo. Si tratta di un racconto tratto dalle Argonautiche di Apollonio Rodio. Medea, al suo ritorno a casa con Giasone e il Vello d’oro, vuole liberarsi del re di di Iolco, Pelia. Giasone medita vendetta perché Pelia ha ucciso suo padre Esone. Medea inganna e ammalia le figlie di Pelia, perché esse intraprendano un incantesimo di eterna giovinezza per il loro padre, il cui esito avrebbe però gli sarebbe fatale. In primo piano si vedono le figlie mentre si preparano al rito, mentre sullo sfondo sta Medea di fronte a un fuoco sacrificale e spinge i demoni verso le due giovani. Pignoni gioca qui sottilmente con una sorta di erotismo morboso, prodotto dalla atmosfera fosca, dal contrasto degli incarnati e dalla scene di sabba sullo sfondo. Il presente dipinto è databile alla prima fase creativa di Pignoni, che si volse poi quasi esclusivamente a temi religiosi. Il periodo che più ha segnato l’opera di Pignoni è quello della sua formazione nella bottega di Francesco Furini. Energico nella composizione, sensuale nella rappresentazione delle due giovani donne e con un sapiente gioco di chiaroscuro, vediamo qui un’importante testimonianza del primo periodo di Pignoni. Ringraziamo la dott.ssa Francesca Baldassari per l’identificazione di questo dipinto come opera importante di Pignoni. E’ sua opinione che probabilmente alcune parti della composizione siano state realizzate con aiuti di bottega.
Esperto: Dr. Alexander Strasoldo
Dr. Alexander Strasoldo
+43-1-515 60-556
old.masters@dorotheum.com
Hotline dell'acquirente
lun-ven: 10.00 - 17.00
old.masters@dorotheum.at +43 1 515 60 403 |
Asta: | Dipinti antichi |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 06.10.2009 - 17:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 26.09. - 06.10.2009 |
** Prezzo d’acquisto comprensivo dei diritti d’asta acquirente e IVA
Non è più possibile effettuare un ordine di acquisto su Internet. L'asta è in preparazione o è già stata eseguita.